Purtroppo ero il solo rappresentante AmSpo a questa importante manifestazione nazionale ARI, con ben tre diversi percorsi, 600, 400 e 200 km, validi per il campionato lombardo e nazionale a squadre e come prove di ingresso alla Parigi Brest Parigi.
Mi sono iscritto alla partenza, alla 200 km. Non so per quale motivo, ma sul foglio iscritti sono risultato come individuale e non come AmSpo. Una telefonata agli organizzatori ha risolto questo “piccolo intoppo burocratico”.
Premessa : avevo scaricato la traccia GPX della 200 km sul mio Garmin circa un mese fa. Purtroppo però c’è stata successivamente una modifica, della quale non mi ero accertato. Sta di fatto che, poco prima di Argegno, sulla statale che costeggia la sponda est del lago di Como, il segnale mi indicava di girare a sinistra, verso la salita di Schignano. Per fortuna ero intruppato in un gruppetto allegro, che invece aveva aggiornato il percorso, infatti si proseguiva fino a Menaggio, dove c’era il primo controllo e ristoro. da qui poi si prendeva la Val Solda, prima salita della giornata verso Porlezza, dove si girava a sinistra e si costeggiava il lago di Lugano fino ad imboccare a sinistra la seconda, lunga ed impegnativa salita di Osteno che ci conduceva in Alta Valle Intelvi e poi su fino a Lanzo, dove si arrivava al valico con la Svizzera e ci si buttava nella tremenda, vorticosa discesa della Valmara, fino a giungere nuovamente sul lago di Lugano, che si costeggiava nei suoi vari rami svizzeri, Mendrisio, Capolago, Brusino, per rientrare in Italia a Porto Ceresio.
Da qui si proseguiva sulla sponda del lago fino a Ponte Tresa. Meno male che la festa degli Alpini di Brusimpiano era finita, altrimenti rischiavo un’altra sosta extra, come quella della Randonovatese di domenica scorsa (però non era presente questa volta il mio abituale partner, nonchè genero Cece, che avrebbe senz’altro sollecitato una fermata per una salamella ed una fresca birra). A Ponte Tresa secondo controllo e ristoro, un po’ nascosto perchè era all’imbocco di una interessantissima ciclabile in salita, quasi tutta all’ombra , in mezzo al bosco, ricavata da una vecchia linea ferroviaria dismessa, che ci portava a Marchirolo, evitando la strda trafficata e soleggiata. Era quindi la terza salita, parallele al Marchirolo, ma quasi tutta in ombra e senza macchine, solo qualche pedone, una vera “figata”. Poi tutta la Valganna fino ad Induno, dove si prendeva la tangenziale di Varese fino al Centro Commerciale, dove si prendeva a sinistra verso l’ultimo strappo di Malnate e poi, finalmente, tutto piatto fino all’arrivo a Parabiago, dove ci aspettava la maglietta di “finisher” ed una abbondante pasta fredda, molto gradita. Devo dire di essermi divertito molto, ma anche di aver faticato tanto, per via del caldo e della compagnia dei “baldi” ciclisti che mi hanno dirottato verso la traccia aggiornata del percorso, altrimenti, seguendo la mia, avrei finito con il perdermi nel percorso 2022. Da segnalare però un paio di momenti difficili, nell’attraversamento del traffico cittadino di Como, dopo la discesa della Camerlata per andare ad imboccare la stratale Regina che costeggia il lago e poi più avanti, verso Tremezzina dove ci siamo trovati chiusa da una fila interminabile di auto, lunga almeno 3-4 km, con il rischio di essere toccati da qualche vettura e di cadere. Compensato però da quei 4 km di ciclabile per arrivare a Marchirolo.
Cesare Luppi