Superghisallo Mercoledì 18 Maggio

Mercoledì il desiderio di Antonio viene soddisfatto, si va a fare il Superghisallo.

Partenza alle 8:00 da via Capuana, purtroppo manca Rocco per il dispiacere di tutti i partecipanti, ci dirigiamo verso Garbatola ad incontrare Egidio e poi a Uboldo dove si aggrega Maurizio.

Come al solito il traffico è molto sostenuto fino a diventare asfissiante nei pressi di Como, ma finalmente arriviamo sulla sponda dx del Lago di Como.

Il paesaggio è stupendo coi suoi paesi arrampicati sull’acqua, i suoi colori e i suoi panorami unici.

Il lago di Como è molto frequentato, sia per prendere il sole e fare il bagno nelle tante spiaggette, sia dai motociclisti e turisti in generale che amano percorrere in lungo e in largo le strade dell’area.

Dalla strada si può tra l’altro ammirare bene il cosiddetto “Orrido di Nesso”, una profonda

gola scavata nella pietra dall’acqua.

Sempre immersi in così tanta meraviglia arriviamo a Bellagio e qui comincia il bello del ciclista, la Salita!! non di una semplice ascesa bensì di una di quelle che portano con sé storie di miti e sudore, di pedalate epiche e tragiche.

Il colle compreso tra i due rami del Lago di Como, detto anche “Triangolo Lariano”, che culmina a 754 m sul mare. Papa Pio XI proclamò la Madonna del Ghisallo come patrona universale dei ciclisti e per quell’occasione (era il 1949) venne organizzata una fiaccolata in bici da Roma. 

La prima fatica fu di Costante Girardengo che scollinò per primo e poi vinse la corsa. Da allora il Ghisallo è stato spesso protagonista di grandi imprese. Sono strade che appartengono al Giro di Lombardia ma che sono state più volte inserite all’interno del Giro d’Italia.

Questa ha una pendenza media del 5,5% circa ma, escludendo il tratto centrale di piano, la pendenza media sale al 9% circa, la parte più impegnativa è proprio quella iniziale e dopo pochi metri, nei pressi di una fontanella, un cartello indica la pendenza: 14%.Per i primi 3 chilometri di salita la pendenza non scende mai sotto il 9%, con alcuni brevi tratti dove appunto si raggiunte il 14%. La strada, larga e in ottime condizioni, forma diversi tornanti che permettono di rifiatare per qualche secondo.

Nei pressi di Guello,proprio quando la strada spiana e consentirebbe di riprendere fiato, un bivio permette di deviare verso San Primo e affrontare la cosiddetta variante del “Superghisallo,si sale di nuovo senza tregua per altri 4,5 chilometri, il paesaggio diviene montuoso,ci si addentra infatti in una valle tranquilla, verde e costellata di antichi borghi ed osterie dove sembra quasi che il tempo si sia fermato.

Si sale ancora fino alla stazione ski-lift del S. Primo, poi la discesa ripida e divertente fino al Ghisallo

Il piccolo santuario racchiude al suo interno simboli legati all’eroismo del ciclismo, alla sua essenza fatta di sudore ed esaltazione della fatica. Ci sono le bici di Coppi del Tour del 1948, quella di Casartelli morto nel Tour del 1992, quella usata da Moser per il record dell’ora, ci sono maglie di campioni come Pantani (ogni volta che la vedo mi sale un brivido) e le foto di tanti, troppi ciclisti anonimi morti sulla strada.

A lato della chiesetta si apre una balconata sui monti lombardi e in una giornata così soleggiata abbiamo potuto scorgere le Grigne, il Resegone e lasciar correre lo sguardo fino al Legnone.

Quel ramo del lago Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi…
In questo frangente la citazione manzoniana è d’obbligo!

“Poi Dio creò la bicicletta perché l’uomo ne facesse strumento di fatica ed esaltazione nell’arduo itinerario della vita. Su questo colle essa è diventata monumento all’epopea sportiva della nostra gente, che sempre è stata aspra nella virtù e dolce nel sacrificio”.

Dopo un’adeguata sosta ed un buon piatto di spaghetti al ragù, un pensiero a Rocco, che con le sue teorie sulla pasta in bianco ha coinvolto anche il buon Antonio, si riprende a pedalare verso casa naturalmente senza evitare tutti i saliscendi del percorso.