Domenica 26 Marzo rando Madonna del Sasso

Tre soci hanno partecipato alla rando, Valerio Ottolina e Lorenzo Visentn sul percorso di 200 Km e Cesare Luppi sul 300. Di seguito i report di Valerio e Cesare

Come da accordi,Lorenzo ed io, ci troviamo alle 7 a Nerviano nel luogo di Partenza per procedere all’iscrizione. Alle 7 precise il 95% dei partecipanti prende il via. Il tempo necessario perché Lorenzo si cambi,prepari la bicicletta si fanno le 7,30 e non vi è più ombra di un ciclista nel raggio di un chilometro.

Partiamo noi due,soli, e dopo due chilometri troviamo due ragazzi della Vercuragrese, non hanno traccia del percorso,  quindi non sanno dove andare. Si accodano a noi, percorrendo assieme il tratto che arriva fino a Porto Ceresio. Qui Lorenzo ed io ci fermiamo a scattare qualche fotografia con il timido sole che fa capolino tra le nuvole. I ragazzi di Vercurago non si accorgono della nostra sosta, dunque loro proseguono e di li in avanti non li vedremo più.

Arriviamo a Ghirla alla stazione dei bus intorno alle 11,15 ed al controllo ci riferiscono di essere i primi. La cosa è strana per noi in quanto, partiti per ultimi e non avendo mai superato nessun concorrente in tutto il tratto percorso (Km 77)!! Riprendiamo noi due,in solitaria, ed arriviamo a Ponte Tresa, li imbocchiamo la ciclabile “Ponte Tresa Marchirolo” tra boschi e vecchie gallerie. Alcune foto sono d’obbligo.

Nel frattempo che ci riposiamo e dissetiamo, dalla porte opposta a quella da cui siamo arrivati noi, giungono tre ciclisti della Nervianese, spiegano di essere arrivati al ristoro solo dopo aver fatto una telefonata all’organizzazione. Si scopre l’inghippo…sulla rotta GPX scaricata dalla gran parte dei partecipanti, il ristoro/controllo era posto su una pista ciclabile limitrofa. Gli addetti di gran fretta sbaraccano il tutto e raggiungono la posizione segnalata, ma molto probabilmente il grosso del gruppo ciclisti era già transitato. Tutto questo mentre noi ripartivamo. Da Ghirla giungiamo al Brinzio per poi piegare verso Castello Cabiaglio, discesa verso Cuvio, per poi risalire la Valcuvia sino a Mesenzana.

Qui comincia a cadere qualche goccia di pioggia che purtroppo ci terrà compagnia fino all’arrivo della manifestazione. La temperatura scende (anche se fino ad allora non era mai salita oltre i 12 gradi) gli abiti si inzuppano di acqua ed il freddo comincia a farsi sentire. Arriviamo ad odiare le piccole discese e trovare refrigerio… pardon CALORE nelle salitelle.

A Porto Valtravaglia  la pioggia è consistente , non vediamo nessun controllo (ammesso che ci fosse). Transitiamo da Laveno e poi Leggiuno, tutto il tratto senza scambiarci una parola, intenti ad evitare le buche sull’asfalto che ormai sono coperte d’acqua. A Ispra perdiamo la traccia GPX e sbagliamo il percorso: anziché svoltare a sinistra e tenerci il lago di Monate alla nostra destra, lo percorriamo tenedocelo dalla parte sbagliata. Riprendiamo il segnale a Cassinetta dopo essere transitati da Ternate. Di li conosciamo bene la strada del ritorno, al punto che non ci servirebbe nemmeno la traccia…ormai…

Sempre sotto la pioggia e con i denti che battono per il freddo, e sempre non incontrando nessun altro partecipante arriviamo a Nerviano alle 16,30. Vorrei andarmene a casa subito,perché non riesco a fermare il tremore che persiste, ma gli organizzatori insistono per farci mangiare un piatto di pasta al ragù CALDA. Ci convincono a rimanere e noi ci fermiamo,più che altro per educazione. Lorenzo ed io, perennemente soli, pranziamo uno di fronte all’altro senza dirci una parola, ma con un pensiero certo in entrambi le nostre teste: ma siamo in una RSA e con qualche disturbo? Visto che tremiamo come foglie e spesso non riusciamo ad infilzare i maccheroni al Primo colpo! Concludendo: bella esperienza, bello il tracciato, peccato per il tempo, e consigliamo che qualcosa venga rivisto nell’organizzazione.

Valerio Ottolina    

Randonnèe Madonna del sasso, organizzata da Nerviano 1919, domenica 26 Marzo 2023.
Partenza libera alla francese, dalle 7 alle 8, ma quasi tutti i partecipanti alla 300 km. , compreso il sottoscritto, partono subito alle 7 o pochi minuti dopo. In programma anche le versioni 200 e 120 km
Alla 200 km. hanno partecipato anche gli amici Lorenzo Visentin e Valerio Ottolina, che però non ho incontrato (evidentemente sono partiti un po’ più tardi).
Complice il cambio d’ora, i primi km. sulla ciclabile del Villoresi, si sono percorsi alla flebile luce dell’alba (montate, allo scopo, luci anteriore e posteriore).
Più avanti si passa alla ciclabile sul Naviglio e poi si sale verso Oleggio e quindi ci si inoltra sul classico giro delle vigne.
Velocità sempre alta, ben oltre 30 kmh (bisognerebbe tenere un po’ più in considerazione i 300 km totali da percorrere).
Passato Cavallirio si sale dolcemente verso il santuario di Boca e, quindi, dopo qualche km in discesa, a Borgosesia, si inizia la salita alla Colma di Valpiana.
Salita lunga, oltre 10-11 km, ma non eccessivamente impegnativa, a parte gli ultimi 2 km quasi al 9 %.
Discesa verso il promontorio dove è situata la Madonna del sasso. Vista spettacolare sul lago d’Orta e successiva planata su Omegna.
Si prosegue per Gravellona Toce e poi Verbania, dove si inizia costeggiare il lago Maggiore, sponda ovest, fino allo sconfinamento in Svizzera, con attraversamento della ridente cittadina di Ascona e poi di Locarno.
Lungo giro attorno all’aeroporto di Locarno e poi di nuovo sulla sponda, questa volta est, del lago. Qui purtroppo inizia a piovere, rendendo più alta la percezione del freddo. La temperatura non è mai salita sopra i 10-11°C durante tutta la randonnèe.
Non c’era tempo però di dar retta al freddo, perchè l’andatura era sempre “allegra”.
Rientro in Italia, Maccagno, Luino, Laveno e poi fino ad Intra, dove si lascia il lago Maggiore e si gira a sinistra verso i laghi più piccoli di Monate e Comabbio.
Qualche su e giù del varesotto e poi si punta finalmente verso l’arrivo.
E’ fatta, finalmente di nuovo a Nerviano, alle h. 19:10, esattamente 12 ore, comprese le soste per i ristori ed i controlli. Pasta party abbondante e foto di rito.
Grande soddisfazione per aver terminato una impegnativa randonnèe di quasi 300 km.
Una sola osservazione, che però vale ormai per quasi tutte le randonnèe : Se non hai un dispositivo GPS e non hai scaricato la traccia GPX, devi seguire chi ce l’ha, che non sempre ha la tua andatura (generalmente sempre più veloce).
Capita quindi di andare oltre i propri limiti e di decidere di rallentare, con il rischio di perderti sul percorso. Ho dovuto acquistare un costoso Garmin 1030 per attrezzare la mia bici, ma per un “imbranato tecnologico”, come il sottoscritto, riuscirò ad utilizzarlo compiutamente?

Cesare Luppi

   

   

Una risposta a “Domenica 26 Marzo rando Madonna del Sasso”

  1. Bravi ragazzi, veramente bravi!!!!
    I miei complimenti più sentiti a tutti e tre.

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