Domenica 20 Marzo rando Gran Milan

Da questa rando report di Francesco Pace per il percorso di 130 Km e di Sergio Lazzaroni per la gravel di 95 Km. Foto di Sergio e Valerio

Domenica 19 marzo è di turno un’altra prova del nostro calendario sociale. La randonee La Gran Milan 

proposta dalla società  ciclistica Genova 1913, una società  storica di Milano. 

Gli iscritti sono:  Francesco, Lorenzo, Massimo, Nunzio, Roberto, Valerio. Venerdi scorso in sede discutevamo sui due percorsi, quello di 130 e 200 km, qualcuno propendeva per il lungo e altri per il corto. Alla fine ci siamo accordati per vederci domenica mattina alle 7 al solito parcheggio vicino al Citterio e poi si vedrà.

Domenica mattina purtroppo l’amico Massimo ha dato forfait per via di un attacco febbrile. Alle 7 in punto ci avviamo in auto verso Lacchiarella, in tangenziale ovest siamo testimoni di un brutto incidente che vede tra l’altro un auto capovolta sulla corsia d’emergenza.  

Dopo un mezzoretta arriviamo al ritrovo presso quartiere Girasole di Lacchiarella dove c’è un comodo parcheggio custodito. Parcheggiamo le auto e ci prepariamo per la partenza. Ma prima di preparare i mezzi, svolgiamo la parte burocratica verifica iscrizione e ritiro del numero e del pacco gara (notevole per essere una rando). Ovviamente un caffè d’obbligo prima della partenza.  

Ore 8 dopo aver scansito ed inviato il QR code via whatsapp al sito Icron partiamo. Dopo qualche kilometro ci accodiamo al gruppo della Genova e in poco tempo l’andatura sale e si mantiene tra i 35/40 km l’ora. In gruppo attraversiamo Pavia  in poco tempo arriviamo a Casteggio dove i due percorsi si dividono. Noi tutti optiamo per il percoso da 130 e quindi iniziamo la prima salita. Purtroppo l’amico Valerio deve rinunciare a salire per il riacutizzarsi di un problema al ginocchio, quindi decide di tornare pian piano verso il punto di partenza. 

Il gruppetto Amspo si riduce a quattro unità, (Francesco, Lorenzo, Nunzio, Roberto), la prima salita ci conduce  in piazza Montalto Pavese, dove ci fermiamo per prendere un po’ d’acqua dalla fontanella.  Ripartiamo e concludiamo la prima salita a Costa Bruciata.  La discesa successiva è in stile montagne russe, strade strette e rampe al 18/20 %. Scendiamo per qualche km  prima di affrontare la seconda salita che ci porta  dopo 4 km a Cerchiara e  dopo un falso piano raggiungiamo Montecalvo  della Versiggia dove è posto il controllo. Il ristoro è di tutto rispetto, ci sono barrette e gel della Enervit, crostatine, coca cola, te. 

Dopo esserci ristorati ripartiamo per i restanti 70 km. Affrontiamo qualche saliscendi e poi la salita di Santa Maria della Versa per poi scendere a Castello di Rovescala, dove il percorso si fa pianeggiante e dopo aver passato Belgioioso Castello, Sant’Alessio castello ci avviamo verso Lacchiarella. L’andatura si riduce per via della stanchezza e di qualche acciacco al ginocchio dell’amico Nunzio.  

Poco dopo le 13 concludiamo la nostra rando. All’arrivo, dove troviamo Valerio che nel frattempo aveva trovato la strada del ritorno, il quale ci rassicura sulle sue condizioni fisiche. Dopo aver scansito nuovamente il QR code finale ci concediamo il meritato riposo, con un paio di panini e una birra, tranne per Nunzio che essendo astemio opta per una coca cola. 

Verso le 14 torniamo alle auto contenti della giornata passata insieme, del percorso sulle colline Pavesi e salutandoci ci diamo appuntamento alla prossima. 

Purtroppo alla bellezza del paesaggio e del percorso si contrappone una qualità  del manto stradale a dire poco pessimo, la manutenzione delle strade è inesistente in tutta la provincia di Pavia. Peccato perchè per noi ciclisti è un pericolo in più da tenere in considerazione. 

Francesco Pace

19 Marzo Rando Gran Milan, percorso gravel. Anche oggi una giornata in bici lontano dal traffico.

Arrivo poco dopo le 8 alla partenza, l’obiettivo è salutare i centotrentisti su strada (Lorenzo, Valerio, Roby, Nunzio e Francesco) ma purtroppo,
scoprirò poi al termine del percorso, erano partiti poco prima.
A questo punto ritiro pacca gara, numero sul manubrio, validazione alla partenza e poi percorso Gravel sia!.

Primi 20 chilometri, da Lachiarella a Besate, perlopiù in vie di campagna asfaltate, con alcuni interessanti tratti su terra. Il paesaggio è quello agricolo tipico del Pavese, prati coltivi e tante risaie, al momento ancora in asciutta ma comunque sempre belle.
La tipica fauna della zona mi accompagna; aironi, garzette e questa volta anche un picchio, che con il suo martellare sembra voler cadenzare la pedalata per un bel tratto.
A Besate si cambia, giù in picchiata nel parco del Ticino, con i suoi belli single track immersi nel bosco che sei hai un po’ di manico sono anche dei fantastici toboga
L’anello della Zelata ci porta poi al ponte di barche di Bereguardo. Attraversato si prende a sinistra il sentiero E1 (via Francigena) che ci accompagna con sterratoni veloci all’ultimo tratto, che in single track
ci regala dopo una ventina di chilometri Pavia. Qui si attraversa il bel ponte coperto sul Ticino, per la
vidimazione di metà percorso e per il ristoro. Cinquanta chilometri di puro divertimento se ne sono andati!.
Ripartiti si evita il traffico di Pavia percorrendo la ciclo pedonabile che costeggia il fiume, podisti in allenamento e gruppi famigliari,per i primi pic-nic, mi fanno compagnia sino a Torre D’isola.
Poi nuovamente nel bosco su sterrato e nel mezzo di una campagna con bellissime cascine.
Anche qui, un po’ come prima del ponte di barche si alternano tratti tecnici, attraversamenti di canali irrigui su piccoli ponti o passerelle in legno e per non farci mancare nulla un guado, da fare a tutta per non pagare dazio, gravel è anche questo!.
Dopo una quindicina di chilometri siamo nuovamente a Bereguardo, qui con una tirata, aggancio il treno buono della Genova 1913. Due locomotive, che su sterrato non scendono mai sotto i 30; le malelingue
(loro amici) dicono che il primo debba prendere un aereo per lavoro,mentre il secondo, che è quello che tira di più,le debba prendere dalla moglie perché in ritardo, mi portano all’arrivo attraverso belle campagne
e poco asfalto
Si vidima la fine dei 95 km di percorso, un panino nel ristoro finale, un veloce saluto con Nunzio, Roby e Francesco, che trovo al parcheggio e poi a casa per una doccia.

Questa volta, memore delle raccomandazioni di Ettore e Valerio, ho immortalato anche qualche scorcio, spero rappresentino bene la bella giornata in bici.

Alla prossima avventura.

Sergio Lazzaroni