2 marzo 2025 Rando gravel Parco del Ticino (non c’è due senza tre)
Terza edizione della gravel abbinata alla tradizionale 100 e 200 su strada e terza mia partecipazione.
Il percorso ricalca pressoché quello delle due edizioni precedenti, con qualche piccola variante, in particolare nella zona dei boschi attorno alla caserma di Cameri e sul finale del canale Villoresi.
Le premesse sono le migliori, il bel sole e le previsioni lasciano infatti presagire una bella giornata da dedicarsi ad una pedalata per scoprire paesaggi immersi nel cuore del parco del Ticino e nelle campagne ancora dormienti del Novarese.
Alle 8 si timbra e si parte, inizio con primi assaggi di natura nel parco WWF di Vanzago. Una volta giunti a Monasterolo ci si dirige verso Arluno, per imboccare e percorrere la ciclo pedonabile parallela all’alta velocità, sino a Boffalora.
Già qui si ha modo di apprezzare l’assoluta assenza di traffico, nulla da dire un gran bel godere.
A Boffalora si apre la porta del parco del Ticino. Prima costeggiando il sempre bello Naviglio grande, poi a Castelletto di Cuggiono la svolta verso i single track nel bosco che ci portano, con un po’ di fango sino al ponte di Turbigo. Finalmente il parco (quello vero), con tanta natura, che pur essendo ancora in uno stato pre-dormiente regala sempre scorci affascinanti.
Passato il ponte, svolta a sinistra e si imbocca la ciclo pedonabile che ci porterà alla cascina Picchietta. Qui breve sosta per l’immancabile foto con sfondo il Monte Rosa, fantastico.
La temperatura sale e finalmente anche i primi animali si affacciano indisturbati nei campi.
Aironi, garzette ed anche inaspettatamente una scrofa di cinghiale con i suo piccoli, attraversa veloce il sentiero per rifugiarsi subito nella macchia boschiva.
Dopo la Picchietta ed i boschi di Cameri il panorama cambia improvvisamente. Per un po’ la faranno infatti da padrone le risaie in attesa di essere lavorate e sommerse dall’acqua. I single track lasciano il posto alle più ampie strade ponderali. L’occhio spazia senza soluzione di continuità su tutta la pianura che ci circonda. Si ha tempo di rimirare le bella cascine, le ingegnose opere idrauliche fatte per regolare il flusso delle acque, ed i caratteristici paesi che mano a mano si attraversano.
Dopo una sessantina di chilometri, senza traffico, si arriva a Caltignaga, per il controllo intermedio ed il ristoro di mezzo percorso.
Quattro battute con gli organizzatori, poi ripartenza, direzione parco del Ticino con il rientro in Lombardia attraverso il ponte di Oleggio.
Anche questi ultimi 20 chilometri si sono caratterizzati, per i bellissimi paesaggi boschivi attraversati e per l’assoluta mancanza di traffico, con la sola eccezione, del chilometro su asfalto necessario per giungere ed attraversare il ponte di Oleggio.
Alla dogana austro ungarica la solita famigliola di cigni ci saluta prima di prendere il Naviglio Sforzesco a la successiva ciclo pedonabile del Villoresi.
Da qui Castano Primo, Busto Garolfo, poco dopo esser transitati nei boschi tipicamente lombardi di Dairago, con conta e tanta robinia.
A Busto Garolfo di nuovo Villoresi sino a Nerviano ,dove ci attende il termine del percorso, dopo 106 chilometri.
Che dire, il bello della bicicletta in fuori strada, con paesaggi e colori sempre diversi che ti riempiono occhi e cuore.
Alla prossima.
Sergio Lazzaroni





